Leanan Sidhe

Questo post non è casuale, tutt’altro. C’entra in qualche modo con quello di ieri, visto il terreno comune della psichedelia (in senso lato), ma c’entra soprattutto con le recenti scomparse di Enzo Jannacci e Franco Califano, delle quali in questi ultimi giorni si è tanto parlato. Qualche anno fa, quando ad andarsene – molto, troppo giovane – fu Marco Cioni, il leader di questa piccola, grande band, furono in pochi a ricordarlo: non vedo nulla di male, anzi!, a (ri)farlo adesso con questa presentazione da me scritta per la ristampa in un unico CD dei due mini-LP pubblicati dai Leanan Sidhe negli anni ‘80. Mi capita piuttosto spesso, di redigere note per dischi (finora ne avrò fatte una cinquantina), ma abitualmente esse vengono lette dopo l’acquisto. In questo caso, mi auguro che spingeranno qualcuno alla scoperta di questo gioiellino.

Leanan Sidhe copTutto accadeva nella Firenze degli anni ‘80, la stessa che di recente ha conosciuto rievocazioni più o meno appassionate (e appropriate), ma solo per il calendario. In quei giorni lontanissimi, nei quali gli echi del post-punk convivevano con i “nuovi” fermenti del revival psichedelico, i Leanan Sidhe – insoliti a partire del nome, che oltretutto pochi sapevano pronunciare correttamente – erano infatti un “oggetto misterioso”, una band di culto per scelta oltre che per vocazione: non divulgavano le loro generalità, non amavano granché farsi fotografare e almeno inizialmente propagandavano la loro esistenza in modo quasi carbonaro, con nastri in tirature minime e concerti per pochi intimi. Poi arrivarono i dischi, due mini-LP nell’arco di poco più di un anno, ma la situazione non cambiò di molto: nonostante le (lusinghiere) attenzioni della stampa specializzata, i cinque rimasero un segreto assai ben riposto, “congelato” nel suo limbo fuori dal tempo e dallo spazio anche a causa dell’inatteso e improvviso ritiro dalle scene. Del gruppo poi si riparlò, si fa per dire, nel decennio successivo grazie a un CD se possibile addirittura più clandestino, ma non è storia che ci riguardi. Almeno in questa sede.
È bello e sorprendente, oggi, scoprire che i Leanan Sidhe non sono stati dimenticati. Così come è bello e sorprendente (ri)ascoltare Ash Grove Primroses, Our Early Childhood Skies e le due gradite bonus track e scoprire nella musica dei ragazzi toscani una sorta di inconsapevole “prova generale” – anche se figlia, ovviamente della sua epoca – dei Sigur Rós: uno strano e affascinante incantesimo, magari naïf nella forma ma non per questo meno evocativo ed emotivamente ricco, dove new wave e psichedelia incontrano folk e sperimentazione in brani che all’occorrenza vantano persino un certo gusto pop. Questa ristampa non potrà restituire all’ensemble i quasi vent’anni trascorsi dalle incisioni, ma si confida che almeno riuscirà a regalargli un pizzico di gloria postuma. Una gloria che non sarebbe demeritata, come dimostrano quattordici canzoni sospese in una dimensione onirica, policroma a dispetto delle atmosfere appena tendenti al cupo e profumata di terra, di fuoco, di acqua e di aria.
Tratto dal libretto del CD “Blue And Gold (And Magic Yellow)”, Spittle 2006.

Categorie: articoli | Tag: | 4 commenti

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4 pensieri su “Leanan Sidhe

  1. Leonardo

    Leanan Sidhe e Sigur Ros? onestamente, non mi pare abbiano molto in comune, musicalmente parlando. i primi un buon gruppo “minore” della neo-psichedelia italiana, che di nomi “maggiori” ne conta pochi (No Strange, Peter Sellers & The Hollywood Party e Allison Run), ma i Sigur Ros mi pare facciano tutt’altro genere di musica. è un po’ come paragonare i Tangerine Dream con i Faust

    • Fermo restando che ognuno ha le sue impressioni/suggestioni, va considerato che l’articolo va rapportato all’epoca in cui è stato scritto (dieci anni esatti fa) e quindi ai Sigur Ros pre-2006. Credo comunque di aver proposto il “paragone” in modo parecchio sfumato, precisando anche – la cosa più importante – che non si poteva prescindere dai tempi. Insomma, chiacchierando al bar avrei detto qualcosa tipo “se i Sigur Ros fossero nati negli anni ’80, forse avrebbero suonato musica affine a quella dei Leanan Sidhe”. Rileggendomi, a me sembra evidenza che non volessi affermare che le due band suonino la stessa musica, ma se tu l’hai interpretato così potrebbe anche voler dire che non mi sono espresso con sufficiente chiarezza, che ho sbagliato qualche sfumatura.

  2. savic

    Perchè citi i Sigur Ros? Oddio l’unico cd che avevo comprato dei SR l’avevo lanciato dalla finestra. I Leanan Sidhe ( io li pronuncio lienan scid…) me li ricordo come una psichedelia tenue. Non lontani dai pastels scozzesi ( forse solo un pò meno orecchiabili). Ricordo male?

  3. Daniele

    Bella introduzione, che spero invogli qualcuno a procurarsi questa splendida raccolta. Anch’io a suo tempo, pur leggendo le recensioni dei due mini, non ebbi l’occasione di ascoltarli. Che errore che feci, rimediando con questo disco ho scoperto una musica e delle canzoni a dir poco meravigliose.

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