Marisa Sannia (2008)

So bene che questo post sarà letto da pochi, perché alla fine persino il “mio pubblico” preferisce essere rassicurato da argomenti che già conosce e apprezza, ma non importa: nel suo piccolissimo, questo blog ha la pretesa di fare cultura, e di conseguenza cerco di non subire la tirannia dei ”click”. Ecco dunque la recensione un disco davvero notevole, di un‘artista che purtroppo non c’è più, pubblicato da un‘etichetta che da anni sta portando avanti un eccezionale lavoro sul nostro patrimonio musicale di area folk. Personalmente ritengo che sarebbe il caso di provare ad ascoltarlo (in fondo al testo trovate pure un estratto audio), poi fate un po‘ voi.

Sannia copRosa de papel (Felmay)
I lettori più anziani la ricorderanno magari come “meteora” della nostra musica leggera degli anni ’60, ma quanti l’hanno conosciuta nei Novanta, ben dopo quel pur dignitoso periodo di apprendistato cui hanno comunque fatto seguito (fino al 1984) altre prove di livello come cantautrice, interprete e attrice teatrale, sono certo stati colpiti dallo spessore e dall’intensità con la quale si è confrontata con le magnifiche tradizioni della Sardegna che le ha dato i natali nel 1947. In questo Rosa de Papel, edito a pochi mesi di distanza dalla prematura scomparsa, Marisa Sannia getta un ponte verso la Spagna, cimentandosi con l’adattamento in canzoni di nove poesie di Federico Garcia Lorca e aggiungendovi le riletture di altre due opere del grande autore andaluso già musicate da Leonard Cohen e Amancio Prada, il tutto superbamente arrangiato da Marco Piras con il ricorso prevalente a strumenti caldi e limpidi quali chitarra acustica, violoncello, contrabbasso e piano. Sinuoso e affascinante il risultato, con la voce della Sannia in perfetto equilibrio tra fragilità e forza e le musiche – scarne ma incisive – a sottolinearne l’intensità, in questo favorite dai toni “esotici” dello spagnolo. Avrebbe potuto firmarlo una Marianne Faithfull, e scusate se è poco.
Tratto da Il Mucchio Selvaggio n.654 del gennaio 2009

L’album.

Categorie: recensioni | Tag: , | 5 commenti

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5 pensieri su “Marisa Sannia (2008)

  1. GEORGE

    Album splendidi, assolutamente da ascoltare: Nanas e janas, Melagranada, Sa oghe de su entu e de su mare e l’ultimo, Rosa de papel!!!

  2. Da citare anche Nanas e Janas, grande disco.

  3. Stefano

    Marisa Sannia ha composto degli albums veramente splendidi e meritevoli di essere ascoltati.
    Ho apprezzato molto la Sannia degli esordi, non era mai banale, ed il repertorio stava un po’ sopra la media del periodo.
    Cito “La pasta scotta” del 1976 quale suo primo lavoro da cantautrice e in seguito, a distanza di anni, i lavori, preziosi e di valore. musical/culturale. Rosa de papel, e’ il suo ultimo lavoro, ed e’ splendido!

  4. Gian Luigi Bona

    Fai bene Federico a fare queste proposte. Io amo principalmente rock e soul ma spesso mi sembra di ascoltare sempre le stesse cose.
    Adesso non sono a casa ma questa sera mi ascolterò sicuramente questa proposta. Tra l’altro questo è uno dei pochi articoli tratti dal Mucchio che non ricordo per cui mi soddisfa due volte.

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