Ci sono argomenti dei quali non riesco sempre a occuparmi sulle varie riviste con le quali collaboro, ma che possono essere propagandati qui sul blog. Il problema è sempre il tempo, unito alla scarsa voglia perché scrivere prosciuga e già scrivo tantissimo su carta, ma alla fine riesco quasi sempre a trovarlo. Ecco allora due (reative) novità che riguardano Amerigo Verardi, artista che com’è noto a tanti ha un posto speciale nel mio cuore di appassionato.
Risale allo scorso aprile l’uscita di Amerigo Verardi – Il ragazzo magico (Arcana), libro di 320 pagine (prezzo € 22) che racconta la vicenda musicale, e di riflesso umana, di uno dei musicisti più geniali, ma purtroppo non abbastanza riconosciuti, di questo nostro Paese che sembra una scarpa. Lo ha firmato Raffaele M. Petrino, già responsabile di un lavoro analogo dedicato a Cesare Basile, Amore alzati che passa la cummeddia (sempre Arcana, 2020). Realizzato con la collaborazione dello stesso Verardi, il volume è ben scritto e ricco di notizie, retroscena e testimonianze che agevolano la comprensione del mondo artistico dannatamente intrigante creato dal talento brindisino, a partire dagli anni ’80, tra gruppi, attività da solista, produzioni. A prescindere dalle copie che (non) venderà, una “biografia commentata” più che necessaria; esauriente, scorrevole e integrata da un paio di decine di fotografie che, nonostante siano in bianco/nero, fanno per così dire colore.
È invece più recente la pubblicazione della versione in vinile di Walking On The Bridge di quegli Allison Run che di Amerigo Verardi furono la prima band importante. Si tratta di un triplo LP che non riprende esattamente la scaletta dell’omonimo triplo Cd commercializzato nel 2020 dalla Spittle: mancano i brani dal vivo e quasi tutti i demo, ma in compenso ci sono i tre pezzi del 12”EP del gruppo-satellite Betty’s Blues, la cover de La fata di Edoardo Bennato che dell’ensemble fu l’unico (riuscito) esperimento in italiano e un brano precedentemente inedito saltato fuori chissà da dove. Tirato dalla Psych-Out in centocinquanta esemplari numerati a mano, il disco vanta una confezione che è poco definire incredibile, con copertina pesantissima e un inserto illustrato di quaranta pagine 30×30 (testi, foto e tanti disegni psichedelici opera di Daniele Guadalupi): un oggetto splendido, la cui fattura giustifica ampiamente gli 80 euro richiesti (da sottolineare che è il prezzo effettivo di costo, senza alcun guadagno da parte dell’etichetta). Le copie rimaste sono davvero poche e quindi gli interessati farebbero bene ad affrettarsi: http://www.psychoutrecords.com