Non ricordo l’ultima volta che ci siamo sentiti, ma l’ultimo incontro sì: eri arrivato a Roma dalla tua Firenze per il concerto-omaggio a “Lella”, nel dicembre 2019, subito prima che la pandemia sconvolgesse le abitudini di noi tutti. Ti conoscevo da una vita, “Michele Manzotti de La Nazione”, da un giorno degli anni ’80 in cui ci aveva presentati Ernesto De Pascale, e da allora adoravo ascoltare le tue storie. Sì, ascoltare, proprio io che non sto mai zitto, come in questa buffa foto di qualche anno fa dove non stavo dormendo ma ero concentrato sulle tue parole. Professionalmente ne hai combinate tante e tutte belle, ma qui, a pochi minuti da quando ho appreso che non ci sei più, voglio solo scrivere che eri una splendida persona: gentilissimo, simpatico, entusiasta, corretto, innamorato del giornalismo, della musica e della vita. Vederti era sempre un enorme piacere, e che te ne sia andato così presto è una profonda ingiustizia. Addio, amico.
Michele Manzotti, 1960-2022
Categorie: memorie
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