Da vari mesi dedico qualche ritaglio di tempo a (cercare di) riordinare quello che sono solito definire “il mio archivio”, ma che in realtà è uno spaventoso caos di roba ammassata in differenti posti. L’operazione comporta molto spesso sorprese, a volte curiose come quella che sto per raccontare. Una cosa della quale mi ero totalmente dimenticato, ma direi che è normale: sono passati quasi quarant’anni e l’esperienza ebbe durata breve. Insomma, da una busta mi sono saltati fuori i due oggetti fotografati qui sopra, caratterizzati dai disegni inconfondibili del grande Cristiano Rea: a sinistra il comunicato stampa che spiega la questione (vedi sotto) e a destra la “fanzina di immagini, suoni, rumori contemporanei” della quale potrete vedere ancora più in basso una doppia pagina. In sintesi, quando nel 1981 l’ArciMultimedia lanciò il “2° Festival Rock Italiano” (quello che nel 1982 sarebbe stato vinto dai Litfiba), venne ideata una sorta di fanzine (16 pagine) che, secondo il comunicato stampa, sarebbe stata allegata al “Radiocorriere TV”, sponsor/partner della manifestazione. Il numero inaugurale, quello riprodotto sopra, risale ai primissimi mesi del 1982 (all’interno si parla della recente uscita di “The Blue Mask” di Lou Reed, che vide la luce in febbraio); Cristiano, appositamente contattato, mi ha detto che ne fu pubblicato solo un altro numero e mi ha girato questo link, dal quale ho appreso che la “fanzina” era stata ricordata nel bel libro “Grafika80!” (Edizioni Goodfellas, 2021), con ripresa da parte di qualche rivista e sito. La grafica era opera di Cristiano, che curava pure alcuni testi; gli altri erano di Aldo Bagli, giornalista di “Ciao 2001”, e Stefano Cillis, responsabile dell’ufficio stampa del “2° Festival Rock Italiano”.
Insomma, dieci anni prima di “Rumore” (il mensile in edicola dal marzo 1992) è esistito per un po’ un altro “Rumore”, la cui testata era oltretutto molto simile – nel font, nonché nella scritta bianca su box nero – a quella che il “Rumore” attuale adottò all’inizio e mantenne per alcuni anni (affine, tra l’altro, anche a quella dell’americana “Spin”, fondata nel 1985). Una storia poco nota, che mi sembrava interessante rievocare in questa sede.
Finardi, Camerini e Graziani per me sono intoccabili. Poi capisco lo spirito e i tempi, ci mancherebbe. Una bella curiosità d’epoca.
Magari con il senno di poi, ma i giudizi sui Finti sono del tutto scentrati…
Ma sì, certo, all’epoca in tanti tendevano a schierarsi in maniera netta e a dare addosso ai “vecchi” – che magari avevano trent’anni – a prescindere. Meno male che da giovane, nonostante non mi mancasse l’impeto, robe simili non le ho mai scritte.
Anche perchè, detto inter nos, tuttora ci sono “vecchietti” che danno volentieri la paga ai giovani sia live che in termini di qualità di scrittura dei brani. Casomai è strano (forse anche un po’ triste) che il ricambio generazionale nel rock sia stato davvero minino, sia in termine di appassionati che di gruppi e songwriter emersi (soprattutto i primi). Il rock è diventato un genere di nicchia (nel bene e nel male di questo termine) con la sua cerchia di appassionati non necessariamente fatta di over cinquantenni (però una buona fetta si…). Ricalcando quello che anni prima era successo con il Jazz ed il Blues.
Bello, però…. massacrarmi gli Skiantos così!
Dove?
Ma dove?
…che meraviglia i commenti della rubrica “I FINTI”…la fastidiosissima voce di Alan Sorrenti, Lanzetti l'”ammerecano” e la PFM in anfetamina.
grazie per queste chicche!
baz
Beh in alcuni casi sono anche commenti un po’ ingenerosi, come forse sono eccessivi i commenti positivi su Cattaneo ed i Krisma. Immagino che siamo nel periodo di “demonizzazione” del prog, e che si tenga conto di qualche “sbandata” pop di Banco in primis e poi anche della PFM…. Comunque non so voi ma se devo scegliere tra Banco e PFM da una parte, e Cattaneo e Krisma dall’altra mi pare che siamo su due galassie diverse.
Non prendertela con me, mica sono farina del mio sacco!
Comunque è vero, mi sembrano pareri molti discutibili. Ma era lo spirito dei tempi.
Sono chicche perché rispecchiano i tempi, ma in assoluto almeno alcuni dei pareri mi sembrano sballatissimi.
Si certamente, poi era una fanzine…. alcune cose fanno un po’ di tenerezza… pensa te se una rivista come il Mucchio avesse fatto affermazioni di quel tipo…. sicuramente avrebbe rischiato azioni legali . D’altra parte visto che l’hai inserita era ovvio dare un occhio a cosa c’era scritto.