I Wanna Be Your Slave è un brano di Teatro d’ira Vol.1, il secondo album dei Måneskin pubblicato dalla Sony lo scorso 19 marzo. Stilisticamente parlando riprende – in chiave un po’ edulcorata – tematiche sonore che a cavallo tra gli ’80 e i ’90 si sarebbero definite “crossover” (vaghe coordinate: Faith No More, Red Hot Chili Peppers, Primus), accoppiate a un testo (in inglese) all’insegna del ribellismo giovanile; il tutto non raggiunge i tre minuti di durata e senza dubbio “funziona”, come provano i quasi duecentocinquanta milioni di ascolti su Spotify. Arrangiato un po’ diversamente (ma nemmeno tanto), e con un testo più “adulto” (ma anche no), avrebbe addirittura potuto essere un pezzo dell’Iggy Pop dei ’90.
In questa nuova versione featuring proprio Sua Iguanità le basi strumentali sono le stesse dell’episodio originale (a parte il remix, certo), con Damiano David e Iggy ad avvicendarsi al canto (e a “mescolarsi” verso la fine). L’illustre ospite non stravolge il modello, ma si sente e si riconosce – alla fine della seconda strofa, al posto “fucking pathetic”, piazza pure quello che si direbbe un azzeccato “fucking with daddy”, e nel finale emerge uno “shit” – sia quando canta, sia quando gli interventi sono più o meno “parlati”. Considerate anche le modalità con cui la cosa si è svolta – niente incontri se non in video, invio di file tramite Rete – parlare di “collaborazione” appare un po’ forzato, ma sarebbe disonesto non rimarcare che quasi tutte le “collaborazioni” di oggi sono organizzate in questa maniera.
Nessuna rivelazione e nessuno scandalo, dunque, almeno dal mio punto di vista, e di sicuro una bella soddisfazione per i ragazzi romani, oltre che un’operazione vantaggiosa per tutte le parti in causa. Nonché, comunque, qualcosa da ricordare, tanto che io – Iggy è la mia icona, chi mi segue lo sa – ho preordinato subito il 45 giri in edizione limitata. Spero mi arrivi sul serio, dato che a quanto sembra è esaurito in un’ora e già nell’internetdemmerda ci sono speculatori che provano a venderlo a 100/200 euro.
Måneskin & Iggy Pop
Categorie: recensioni
Tag: garage & psichedelia, grunge e dintorni, hard e dintorni, punk e dintorni
3 commenti
Pensa che quando uscirono gli 883, nella mia autarchia provinciale, senza ascoltarli e vedendo la copertina dell’LP, credevo fossero un gruppo demenziale, di questi ne sentii parlare alla radio e li pensai come gruppo ska oi… i MANESKI scritto così ma letto maneschi… e poi… piacerebbe conoscere una tua opinione su questi fenomeni di stagione ,-)
Per me top. La collaborazione sarà controversa per i rosiconi.
Non sono un fan dei Maneskin, ma dove arriva la voce di Iggy tutto migliora!